Ce lo spiega Anna Colagè, UX copywriter, content strategist, traduttrice e mamma
Ho conosciuto Anna in occasione di un English Dinner organizzato dall’associazione VPWN (network al femminile per le professioniste di Verona). Si presentò come UX copywriter, content strategist e traduttrice, ma lo UX mi incuriosì in modo particolare: infatti non avevo le idee molto chiare a proposito di questa figura professionale. Ed è così che è nata questa intervista:
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Ciao Anna e benvenuta sul mio blog! Ti va di presentarti e di spiegarci, in grandi linee, che cosa fai nella vita?
Ciao Nadia, ti ringrazio per ospitarmi sul tuo blog. Un saluto anche ai tuoi lettori. Mi presento in breve: mi chiamo Anna Colagè e sono UX copywriter in italiano, content strategist e localizzatrice di contenuti per il web dal tedesco e inglese in italiano, discipline che si occupano in modo diverso dei contenuti per il web, principalmente scritti.
Mi sono diplomata al liceo classico e laureata in Lettere Moderne con una tesi in storia della lingua italiana. Le lingue hanno sempre occupato un posto importante tra le mie passioni. Dal latino e greco antico, mi sono innamorata dell’inglese fin da piccolissima e del tedesco durante l’università, e, nel corso della mia vita, ho studiato anche spagnolo e portoghese.
La mia prima carriera lavorativa è stata all’interno delle aziende, per quasi 13 anni come assistente in diversi ruoli, in cui ho lavorato tanto anche a livello di scrittura. In un momento di crisi e ritiro di un’azienda sono approdata nel mondo del web.
In verità era un’altra passione che coltivavo sin dalla fine degli anni ‘90, quando ho cominciato a navigare durante gli studi universitari, e all’inizio del nuovo millennio ho fatto uno dei primi corsi di web content manager (quando il web era agli esordi!).
Ora, alla mia seconda carriera lavorativa, ne ho fatto un lavoro vero e proprio qui a Verona, dove abito, ma anche potenzialmente con tutto il mondo.
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Ti confesso che prima di conoscerti non sapevo esattamente che cosa facesse un UX copywriter. Ce lo spiegheresti per cortesia?
L’aspetto linguistico e quello dei contenuti per il web sono confluiti in una delle mie recenti specializzazioni, lo UX copywriting.
Lo user experience (UX) copywriter si occupa di accompagnare il navigatore dei siti web, delle app, degli e-commerce a navigare agevolmente tra le varie pagine, attraverso i contenuti scritti, visibili e meno visibili di primo acchito. Il fine è rendere ottimale e fluida l’esperienza di navigazione (user experience) attraverso le parole.
I contenuti visibili sono le parole che leggi per esempio quando consulti su una rivista specializzata online le ultime notizie della Borsa, cerchi un bollitore su Amazon e confronti i vari modelli, prenoti una vacanza online. Quelli meno visibili a prima vista sono i messaggi di errore che compaiono quando fai un acquisto con la carta di credito, i campi per la compilazione di un modulo, le email di conferma che ricevi quando acquisti quel bollitore, i testi dei pulsanti o dei titoli delle singole sezioni del sito.
Di fatto lo UX copywriting si occupa di rendere leggibili, chiari, comprensibili e accessibili ai lettori (magari anche persone straniere o ipovedenti) tutti questi testi (microtesti, in gergo).
Qualcuno potrebbe definirlo solo UX writing perché copywriting ha un’accezione più marketing che tende cioè a convincere all’acquisto. Secondo me i campi UX e marketing si compenetrano molto nei siti web e talvolta è difficile distinguerli.
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Hai detto che fai anche la content strategist. A una persona che non conosce bene il mondo del web come spiegheresti questa figura professionale?
La content strategy è una disciplina relativamente nuova nel mondo non anglosassone. Si occupa dei contenuti per il web (siti web, blog, newsletter, post dei social network, immagini, filmati, etc) dal punto di vista gestionale, semplificando al massimo.
Se vogliamo usare invece la definizione classica di Kristina Halvorson e Melissa Rach “La content strategy pianifica la creazione, la pubblicazione e la gestione di contenuti utili e usabili”.
Il focus quindi è sul processo di gestione dei contenuti che generalmente parte da un’analisi dei contenuti prodotti fino a quel momento per scandagliare se sono allineati agli obiettivi di business e ai valori dell’azienda e sono proposti nel linguaggio, nel formato e nelle tempistiche gradite dalle persone che ne usufruiscono (il content audit di un sito)
In tutto ciò è importante stabilire anche il ciclo di vita di un contenuto e le persone che se ne occupano all’interno dell’organizzazione. C’è quindi tantissimo lavoro di analisi all’inizio; la scrittura di un post per il blog, per esempio, si colloca alla fine di tutto questo processo.
Il content strategist per esempio redige una guida di stile per i copywriter, stabilisce le procedure di gestione dei contenuti prodotti all’interno di un’azienda o web agency, fa il content audit del sito o di tutti i contenuti cartacei o quelli dei canali social, predispone l’architettura di un sito, stabilisce il tono di voce dell’azienda, redige un content plan per tenere sotto controllo i contenuti prodotti o da produrre.
Lavora in collaborazione con web/ UX designer, responsabili di prodotto, UX/ web copywriter, SEO expert e programmatori. È una figura che funge da trait d’union oppure ne può coordinare il lavoro.
Un libro che spiega benissimo tutto questo è Content Strategy for the Web, il mitico libro rosso delle due esperte che ho citato prima, che sta sulla scrivania di moltissime di queste figure professionali.
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Oltre a fare la UX copywriter e la content strategist, fai anche la traduttrice. Da e verso quali lingue traduci? Ti sei specializzata in qualche settore?
Sì esatto. È stato piuttosto naturale questo sbocco lavorativo. Localizzo contenuti per il web principalmente dal tedesco (Germania e Austria) e dall’inglese britannico in italiano, la mia lingua madre che ho approfondito durante gli studi universitari e arricchito con le tecniche del SEO copywriting (la scrittura per farsi trovare dai motori di ricerca, Google in particolare), dello UX copywriting, di cui ho parlato prima, e del content marketing, un’altra disciplina dei contenuti per il web.
La mia specializzazione di localizzazione unita allo UX copywriting riguarda quindi i contenuti per il web che aziende e organizzazioni producono per il mercato italiano, considerato molto proficuo. Basti pensare che molte aziende tedesche o austriache aprono qui a Verona (una città tradizionalmente molto vocata per il turismo, ma anche per gli affari), o a poca distanza, le loro succursali italiane.
L’Italia, con la sua sessantina di milioni di abitanti, è un mercato molto appetibile anche per tantissime piattaforme ed e-commerce di origine tedesca che hanno la versione italiana del sito.
In queste aziende, organizzazioni o start up c’è così tanto lavoro, che, spesso, chiedono di lavorare in sede in posizioni full-time, fornendo assistenza per la ricerca della casa e lo studio del tedesco.
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Lavori in modalità home office o hai un ufficio dove incontrare i tuoi clienti?
Lavoro principalmente da casa. Come dicevo poco sopra potrei farlo potenzialmente con tutto il mondo. Basta un pc, una buona connessione e alcuni strumenti utili del web, come il cloud o Skype, che le distanze si annullano in un attimo e diventa solo una questione di fuso orario.
Mi capita anche di lavorare presso le aziende della mia zona: hanno spesso esigenze di contenuti da evadere velocemente e moltissimi materiali che si possono consultare solo in sede.
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Come fai a conciliare il lavoro con le esigenze tue personali e della tua famiglia?
Sono mamma di un bimbo in età prescolare. Come tutte le mamme lavoratrici con figli piccoli, mi destreggio come un acrobata per conciliare le esigenze lavorative con quelle della mia famiglia.
Il mio segreto però è stato imparare e applicare le tecniche di gestione del tempo (la delega soprattutto) per organizzare il tempo della famiglia e quello del lavoro.
Mi sono circondata di una rete di supporto affidabile, composta da più persone, interne ed esterne alla famiglia, (perché qualcuno può sempre avere un imprevisto!) e mi sono dotata di tanta pazienza e di una serena accettazione degli eventi, che quasi sempre mi accompagnano (!)
L’importante è cercare di fare sempre il massimo; se poi qualcosa va storto, nonostante tutta l’organizzazione messa in campo, almeno abbiamo fatto tutto il possibile.
Vi ringrazio per aver letto fino qui. Se volete approfondire qualcuno degli argomenti che ho trattato potete contattarmi tramite i miei canali social o la mia mail info@annacolage.it. Sarò molto felice di rispondervi!
Ringrazio ancora Nadia per la sua disponibilità. La nostra conoscenza ha portato a uno scambio davvero fruttuoso.
Grazie Anna, per averci dedicato il tuo tempo e averci chiarito le idee a proposito degli UX copywriter, i content strategist e la localizzazione. Penso che molti lettori abbiano potuto, come la sottoscritta, imparare qualcosa di nuovo.
Se volete conoscere meglio Anna e i servizi che propone, sul suo sito web lo spiega molto bene. La trovate anche su LinkedIn e Twitter.
Foto di Lidzia2004 da Pixabay (Verona, Ponte Pietra)
Questa intervista potete leggerla anche in tedesco.